L’endoscopia con videocapsula (videoendoscopia wireless) è una procedura che prevede l’ingestione da parte del paziente di una capsula a batteria.
Di recente introduzione permette di ottenere immagini endoscopiche dell’intestino tenue in tutta la sua estensione.
L’esame prevede, dopo ovviamente aver effettuato la tradizionale preparazione per colonscopia, di ingoiare una capsula, che poi verrà espulsa naturalmente dal corpo, in grado di trasmettere delle immagini del piccolo intestino mentre percorre l’apparato digerente.
Questo esame è particolarmente utile per rilevare l’eventuale presenza di sanguinamento occulto nel tratto digerente e disturbi a carico della superficie interna dell’intestino tenue, che è un’area difficile da valutare con l’endoscopio.
La videocapsula è ovviamente monouso e ha un sistema di registrazione che permette di acquisire, inviare e salvare le immagini in un registratore indossato dal paziente.
Considerato il costo della nano tecnologia che una volta utilizzata sarà irrecuperabile, e ovviamente il caso specifico di ogni paziente, non tutti si possono sottoporre al suo utilizzo.
Soggetti che infatti ricadono almeno in una delle seguenti condizioni non potranno eseguire l’esame:
– sospetta o accertata occlusione o sub-occlusione intestinale;
– diverticolosi condizionante grave deformità del tratto gastroenterico;
– condizioni mentali o fisiche che precludano l’adesione a quanto richiesto dall’ esame;
– stato di gravidanza.
Soggetti che invece ricadono in almeno una delle seguenti condizioni potranno essere sottoposti all’esame previa una attenta valutazione:
– disturbi della deglutizione;
– pregressa chirurgia resettiva a carico dell’intestino tenue;
– precedente chirurgia addominale maggiore;
– diabete con neuropatia;
– alterazioni note della motilità del tratto gastroenterico;
– pacemaker cardiaco o altri impianti elettromedicali.
