Oggi scopriamo la disbiosi.
Con questo termine si indica uno sbilanciamento nel sistema biologico del microbiota, ovvero quando c’è una grande riduzione in quantità e tipologia dei microrganismi intestinali, provocando di conseguenza un impoverimento dei benefici dati da questi.
Tra le principali cause di questo fenomeno ci sono:
– alimentazione squilibrata in quanto ricca di grassi, zuccheri e fibre;
– alcool;
– fumo;
– infezioni gastroenteriche;
– abuso di farmaci, in particolare antibiotici;
– vita sedentaria
Una grave disbiosi può comportare malattie dell’apparato gastroenterico, come appunto le malattie infiammatorie croniche intestinali, e malattie metaboliche, come l’obesità o patologie a carico del fegato.
Modificare il microbiota intestinale e di conseguenza evitare un caso grave di disbiosi si può con:
– i probiotici: microrganismi vivi che somministrati in adeguate quantità danno benefici alla salute grazie all’inibizione competitiva con gli altri microrganismi intestinali;
– i prebiotici: molecole selezionate capaci di modificare la composizione e l’attività del microbiota intestinale
– il trapianto fecale: l‘introduzione di batteri intestinali da donatore.
