L’ecoendoscopia, introdotta per la prima volta negli anni 90, è un esame strumentale che permette di esplorare il tubo digerente di un individuo, grazie a una sonda ecografica che si inserisce dalla bocca o dal retto.
L’ecografo emette ultrasuoni a frequenze molto alte, penetrando così nei tessuti e vedendo ciò che accade. Solitamente si utilizza questa soluzione quando si vogliono individuare lesioni della parete esofagea, gastrica, duodenale, intestinale o delle vie biliopancreatiche.
Si possono anche prelevare dei piccoli campioni di tessuto grazie ad un impercettibile ago pilotato dall’ecografo, così da analizzarle ed escludere ipotesi di tumore.
Per sottoporsi all’esame ovviamente si consiglia di essere a digiuno e la sua durata può variare, ma in media si aggira attorno ai 30 minuti massimi.
