Lo sapevate che le classiche radiografie sono spesso utilizzate anche per valutare i problemi digestivi?
Ebbene si! Esse possono evidenziare ostruzioni, paralisi del tratto digerente, anomali di gas nella cavità addominale, ingrossamenti di fegato, reni e milza.
E se invece della classica radiografia ci si sottopone a una con bario?
Il bario è un elemento chimico metallico il cui solfato, somministrato per bocca o per clisma, diventa il liquido che permette di delineare ancora meglio l’intero tratto digerente… in poche parole fa da mezzo di contrasto.
Come? Appare di colore bianco, delinea il tratto digerente mostrandone i contorni e si deposita in aree anomale indicando dunque ulcere, tumori, erosioni, ecc…
Questo tipo di radiografie ormai sono state quasi completamente sostitutite da altri esami che producono immagini più precise, ma in molti ospedali sono tutt’ora usate. Esse possono essere eseguite a intervalli, per determinare dove si trova il bario, oppure con una tecnica radiografica chiamata fluoroscopia: essa permette di monitorare in modo continuo il movimento del liquido, valutando contemporaneamente la funzionalità esofagea e le contrazioni del tratto digestivo.
Tranquilli, il bario verrà normalmente espulso dal corpo nei giorni successivi.
